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domenica 22 marzo 2020

Niente Panico e leggiamo il manuale

Una delle informazioni che produce molta angoscia a tutti in questo momento è il bollettino dei decessi. Sembra che in Italia il numero di morti dovuti al Covid-19 sia altissimo rispetto al resto del mondo. Dato che non siamo esperti di mortalità e di come vengono registrati i decessi in Italia, siamo andati a chiedere alla  nostra amica Viviana Egidi ordinario di statistica sanitaria all’università di Roma “La Sapienza” (ora in pensione e ancora attivissima!).

Vediamo allora come, in accordo con tutto il mondo, vengono registrati i decessi in condizioni normali.
Nella normalità viene compilata una scheda di morte divisa in diverse parti. La prima parte riguarda la situazione sanitaria ed è compilata dal medico che certifica la morte. La prima sezione riguarda il processo che ha condotto alla morte si parte con la causa che ha dato avvio al processo di morte, la prima causa, poi si elencano tutte sue eventuali conseguenze  ” (malattie e carenze fisiche) che fanno parte di questo processo, una per riga diciamo. Ogni termine sarà  associato ad una codifica concordata a livello mondiale tramite l’organizzazione mondiale della sanità.  Il covid19 è nuovo, provoca una polmonite bilaterale come altri virus ma essendo un virus nuovo non ha ancora una codifica specifica dell’OMS, infatti è stato necessario creare un  codice apposito. Il riconoscere la causa primaria dipende dal medico e da come interpreta il quadro clinico, ad esempio se è presente un tumore e una malattia infettiva come la polmonite, può registrare la causa primaria come tumore soprattutto se in fase terminale, se invece il tumore non è tanto avanzato dirà che il decesso dipende dalla malattia infettiva in presenza di un tumore.  Poi si procede al processo di trasmissione, controllo e codifica delle informazioni che è lungo e complesso (ne parleremo in un altro momento).

Attualmente le cose sono molto diverse, la situazione è eccezionale e quindi i normali canali di gestione dell’informazione sono cambiati per cercare di avere informazioni velocemente. E’ stato organizzato un gruppo di esperti presso l’Istituto Superiore di Sanità che riceve diverse informazioni per ciascun decesso positivo al test del coronavirus, acquisiscono le notifiche dal laboratorio che certifica i tamponi (Spallanzani),  la scheda di morte usuale e analizzano cartelle cliniche prese a campione. Soprattutto le prime due fonti combinate permettono di decidere  se le persone sono o meno morte a causa del coronavirus, se è presente la morte è presumibilmente attribuita al virus anche se sono presenti altre patologie in molti casi. La Germania ad esempio ha deciso che come morti a causa del covid-19 prende solo quelli che presentano solo questa causa.

Va poi detto che al momento la speranza di vita degli italiani è molto alta, la qualità della vita molto buona ma questo non perché siamo vecchi e sani come pesci, ma perché da vecchi possiamo convivere benissimo con la presenza di alcune patologie. Il 67% della popolazione oltre i 75 anni convive con più di due patologie croniche gravi. Se si tratta di donne la speranza di vita ci dice che a 75 anni possono avere tranquillamente altri 10 anni da vivere, se sono uomini almeno altri 5.  Insomma stiamo a casa per difendere tutti e permettere a tutti di continuare a vivere a lungo serenamente.



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