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domenica 28 febbraio 2021

Scientists and stage



Scientists are creatives, a bit like artists. As artists, they live in very competitive environments, developing great determination during their working lives. And, again, like artists, many develop a hypertrophic ego. Scientific rigour takes a back seat; professional ethics is bent for the benefit of oneself and the headline in the newspaper. One becomes accomplices of low-grade journalism, calling "unequivocal evidence" something that is ONLY a correlation. Thundering, later on, against an equally pompous colleague, shouting "correlation is not causation" (in English, which is more like modern culture).

The scientist is human, subject to desires and passions, and, above all, to responsibilities. Particularly now, in a moment where the confusion is at its peak. A time in which the ego-maniacs, by shouting everything and the opposite of everything, have made science an opinion.


Scienziati e palcoscenico


 


Gli scienziati sono dei creativi, un po' come gli artisti. Come gli artisti vivono in ambienti molto competitivi, quindi sviluppano una grande determinazione durante la vita lavorativa. E, sempre come gli artisti, molti sviluppano un ego ipertrofico. Il rigore scientifico passa in secondo piano, la deontologia professionale viene piegata a beneficio di sé e del titolo sul giornale. Si diventa complici del giornalismo di bassa lega, chiamando "evidenza chiarissima' un qualcosa che è SOLO una correlazione. Per poi tuonare contro un collega altrettanto tronfio, al grido di" correlation is not causation" (in inglese che fa più cultura moderna).

Lo scienziato è umano, soggetto ai desideri e alle passioni, ma anche, e soprattutto, alle responsabilità. In modo particolare ora, in questo momento in cui la confusione è enorme, in cui gli egomaniaci, a furia di gridare tutto e il contrario di tutto, hanno reso la scienza un'opinione.

domenica 14 febbraio 2021

Lockdown: yes, no, maybe. The problem is why.



On this cold February Sunday, the most prominent Italian national newspapers' reading provides insights that we didn't see in a while. After the lottery on ministers of the new government, the catch click-phrase is back: "let's close everything, national lockdown, the English variant leaves no other choice". The situation is known to everyone. Skytg24 tells the state of the epidemic every day in "The Numbers of the Pandemic". We are in a stalemate. The curves of the various indicators are slowly falling. Everyone's attention must be maximum because it takes a little distraction to see the situation worsen again.

The graph we report shows a simple classification of the Italian regions according to two thresholds: intensive care occupation (above 30%) and incidence (above 250 per 100 thousand inhabitants). If a region exceeds one of the two thresholds, it becomes orange, if it crosses both red. Otherwise, it remains yellow. Nothing complicated, a simple representation, which, monitored weekly, provides some information on the epidemic's progress. We have seen worse times.

Today we talk about the lockdown, again. Why? With what goal? In analyzing the various opinions, it is precisely the goal that does not seem clear, nor even explicit. Let's try to imagine what objectives can be achieved through a lockdown.

Objective 1: local extinction of the epidemic. You want to eliminate the virus from the area of ​​interest. For this purpose, a total lockdown is useful, to get up to zero cases per day for a sufficient period (one / two complete incubation cycles, i.e. 14/28 days). Strict isolation and quarantine measures are obviously fundamental. Stringent epidemiological surveillance is subsequently indispensable, particularly on entrances from outside the territory.

Objective 2: mitigating the effects of the spread of the epidemic, with the minimization of deaths. The lockdown is not necessary, except as a last resort. A good Test, Track and Treatment / Isolation / Quarantine (TTT) strategy is sufficient. When the TTT capacity is lost in an area (there are now standardized indicators). A prompt and brief lockdown (limited to that area) is necessary until control of the situation is resumed.

Objective 3: mitigating the effects of the epidemic's spread to avoid the collapse of the health system. In this case, too, the lockdown is not necessary, except as a last resort. Serious monitoring (we have the indicators) of the pressure on the health system, linked to the definition of risk levels of collapse, generally avoids the lockdown.

Here http://dx.doi.org/10.23812/21-3-E it says "It has been noted that the spreading rate of the British variant could be greater than 70% of cases compared to the normal SARS-CoV -2 virus, with an R index growth of 0.4 ." As it is written, this sentence admits a substantial lack of strong evidence, obtained through well-designed studies and analyzed with solid statistical methods. We would not like to accept the idea that if one cannot explain something, one can blame the current virus variant.


Lockdown: sì, no, forse. Il problema è il perché.


In questa fredda domenica di febbraio, la lettura delle principali testate nazionali fornisce spunti come non succedeva da un po’. Terminato il toto-ministri, riecco il nuovo tormentone: “chiudiamo tutto, lockdown nazionale, la variante inglese non lascia altra scelta”. La situazione è nota tutti. Skytg24 racconta lo stato dell’epidemia ogni giorno ne “i Numeri della Pandemia”. Siamo in una fase di stallo, le curve dei vari indicatori scendono lentamente, l’attenzione deve essere massima da parte di tutti, perché basta poco per riveder peggiorare la situazione. 

Nel grafico riportiamo una semplice classificazione delle regioni secondo due soglie: occupazione delle terapie intensive (oltre il 30%) e incidenza (oltre 250 per 100mila abitanti). Se si supera una delle due soglie sei arancione, se le superi entrambe rosso, se no resti giallo. Nulla di difficile, una semplice rappresentazione, che, monitorata settimanalmente, fornisce piccole informazioni sull’andamento dell’epidemia.  Abbiamo visto momenti peggiori.

Oggi si riparla di lockdown. Perché? Con quale obiettivo? A leggere le varie opinioni, è proprio l’obiettivo che non sembra essere chiaro, né tantomeno esplicitato. Proviamo ad immaginare quali obiettivi possono essere perseguiti tramite un lockdown.

Obiettivo 1: estinzione locale dell’epidemia. Si vuole eliminare il virus dall'area di interesse. A questo scopo è utile un lockdown totale, fino ad arrivare a zero casi al giorno per un periodo sufficiente (uno/due cicli di incubazione completa, cioè 14/28 giorni). Misure rigide di isolamento e quarantena sono ovviamente fondamentali, e una sorveglianza epidemiologica molto rigida è indispensabile successivamente in particolare sugli ingressi dall'esterno del territorio.

Obiettivo 2: mitigazione degli effetti della diffusione dell’epidemia, con minimizzazione dei decessi. Il lockdown non è necessario, se non come estrema ratio. È sufficiente una buona strategia di Test, Tracciamento e Trattamento/isolamento/quarantena (TTT). Nel momento in cui in una area si perde la capacità di TTT (esistono indicatori standardizzati, ormai), è necessario un tempestivo e breve lockdown (solo nell'area) fino a ripresa del controllo della situazione.  

Obiettivo 3: mitigazione degli effetti della diffusione dell’epidemia, per evitare il collasso del sistema sanitario. Anche in questo caso, il lockdown non è necessario, se non come estrema ratio. Un serio monitoraggio (gli indicatori li abbiamo) della pressione sul sistema sanitario, legato alla definizione di livelli di rischio di collasso, consente in genere di evitare il lockdown.
Qui http://dx.doi.org/10.23812/21-3-E c’è scritto "It has been noted that the spreading rate of the British variant could be greater than 70% of cases compared to the normal SARS-CoV-2 virus, with an R index growth of 0.4" è la stessa forma della frase che ammette una sostanziale mancanza di evidenze forti, ottenuta sulla base di studi ben disegnati e analizzati con solidi metodi statistici. Non vorremmo passi l’idea che se non sai spiegare qualcosa, allora puoi dare la colpa alla variante.