Gli scienziati sono dei creativi, un po' come gli artisti. Come gli artisti vivono in ambienti molto competitivi, quindi sviluppano una grande determinazione durante la vita lavorativa. E, sempre come gli artisti, molti sviluppano un ego ipertrofico. Il rigore scientifico passa in secondo piano, la deontologia professionale viene piegata a beneficio di sé e del titolo sul giornale. Si diventa complici del giornalismo di bassa lega, chiamando "evidenza chiarissima' un qualcosa che è SOLO una correlazione. Per poi tuonare contro un collega altrettanto tronfio, al grido di" correlation is not causation" (in inglese che fa più cultura moderna).
Lo scienziato è umano, soggetto ai desideri e alle passioni, ma anche, e soprattutto, alle responsabilità. In modo particolare ora, in questo momento in cui la confusione è enorme, in cui gli egomaniaci, a furia di gridare tutto e il contrario di tutto, hanno reso la scienza un'opinione.
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