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lunedì 12 ottobre 2020

Sindemia

 Covid-19: oltre l’aspetto epidemiologico, c’è un aspetto sociale. Il 26 settembre scorso, su #Lancet, rivista scientifica tra le più prestigiose e affidabili, si discuteva di un aspetto spesso tralasciato nelle varie analisi sul Covid-19 (https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)32000-6): è davvero una pandemia? Spesso lo diamo per scontato, ma in realtà potrebbe essere una sindemia (parola sconosciuta ai più). La sindemia è definita da Merril Singer negli anni novanta del secolo scorso, “Un'epidemia sindemica o sinergica è l'aggregazione di due o più epidemie o gruppi di malattie simultanei o sequenziali in una popolazione con interazioni biologiche, che esacerbano la prognosi e il carico della malattia.” Il covid-19 potrebbe essere proprio questo. Raramente uccide da solo, lo fa più spesso in concomitanza con altre malattie, disturbi e comunque problemi di salute palesi o nascosti. La maggior parte di queste malattie secondarie sono, in larga parte, legate allo status sociale delle persone. Horton, nella discussione su #Lancet, aggiunge: “La natura sindemica della minaccia che affrontiamo richiede un approccio più sfumato se vogliamo proteggere la salute delle nostre comunità. […] un approccio sindemico porta con sé interazioni biologiche e sociali che sono importanti per la prognosi, il trattamento e la politica sanitaria.”

Il Covid-19 non è solo una malattia virale, è la cartina tornasole delle malattie sociali. L’Italia non lascia indietro nessuno, sia che siate no-mask o no-vax, la sanità è pubblica e vi curerà, a prescindere dal ceto. Non ce lo dimentichiamo….


presa da qui

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