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sabato 21 novembre 2020

Scienza, statistica e democrazia

Questo bel monologo di Alessia Ciarrocchi a #propagandalive ci ha dato lo spunto per una riflessione. La Scienza di cui ci parla Alessia Ciarrocchi, quella che incarna i valori democratici, nasce alcuni secoli fa, quando Galilei rivoluziona il modo con il quale si guardava la natura. Galilei formalizza qualcosa che si muoveva nel pensiero del suo tempo: il metodo scientifico.
Da allora studiare la realtà segue un percorso rigoroso che si fonda sull'osservazione di un fenomeno, la formulazione di una possibile spiegazione dello stesso, che poi và validata raccogliendo (opportunamente) osservazioni ed analizzando i risultati dell'osservazione (esperimento). Da questi risultati si decide se accettare, rigettare o modificare parzialmente la spiegazione data e poi ripartire con lo stesso procedimento.
In questa descrizione del metodo scientifico si vede subito dove entra la Statistica. E' il pilastro di questo percorso di ricerca: In parte entra nella definizione del modello matematico che descrive la spiegazione di partenza, fornisce i metodi per la progettazione dell'osservazione e le tecniche corrette per analizzare il risultato alla luce della formalizzazione data dal modello matematico iniziale.
La Statistica non è una scienza specifica intesa come corpo omogeneo di conoscenze di un campo delle realtà, ma rappresenta il fondamento metodologico della Scienza tutta, e per questo il suo ruolo diventa centrale oggi. La Statistica permette la verifica quantitativa delle decisioni politiche, permette di smontare le bufale, insomma permette il controllo dei valori democratici, soprattutto ora, al tempo della “società dei dati”. 



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