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martedì 5 gennaio 2021

Vaccini e comunicazione

 




Una breve nota su come la comunicazione di massa stia affrontando in modo spesso approssimativo questioni molto delicate, come quella dei vaccini.

Due definizioni fondamentali.

Incidenza: rapporto fra il numero di nuovi casi osservati in un fissato periodo di tempo e il numero di persone nel gruppo (o popolazione) di riferimento. 

Prevalenza: rapporto fra il numero di casi attivi in un dato istante di tempo e il numero di persone nel gruppo (o popolazione) di riferimento

Come si misura l'efficacia di un vaccino? Si misura con il rischio attribuibile. Il rischio attribuibile si stima come (incidenza nel gruppo placebo - incidenza nel gruppo dei vaccinati)/(incidenza nel placebo). 


Il Corriere della Sera (https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/covid-vaccino-quante-probabilita-ci-sono-chi-guarito-ricontagiarsi-immune-immuni/f1fd386a-42c5-11eb-a388-78033ff67873-va.shtml) ci propone un’analisi interessante, tanti numeri, molti commenti, poca statistica. A prima vista, soprattutto visto che a promuoverla a Milena Gabanelli, c’è da fidarsi. Eppure, c’è qualcosa che non va. Che senso ha confrontare 

l’efficacia stimata del vaccino (il rischio attribuibile) con il numero di reinfezioni (l’incidenza)? La risposta è semplice, non ha alcun senso. E’ come confrontare le pere con la patate fritte.


Anche volendo ricavare il rischio attribuibile di reinfezione, bisogna fare molta attenzione.

 Infatti, l'incidenza si riferisce sempre ad un intervallo di tempo, e quell'1.8% di reinfezioni che riporta il Corriere non è riferito allo stesso intervallo di tempo in cui è stato valutato il vaccino. Il calcolo del rischio attribuibile ha senso solo finché le incidenze sono riferite allo stesso intervallo di tempo, con analoga circolazione e trasmissibilità del virus (quindi nella stessa area geografica come minimo). L'incidenza non è intrinseca al virus, ma è frutto dell’interazione tra questo e la popolazione. 

La domanda stessa che si pone il Corriere ha poco senso.

Un vaccino si valuta in termini di rischi (di eventi avversi), costi, e benefici. Il vaccino Pfizer, approvato, e quello Moderna, in approvazione, sono vaccini sicuri ed efficaci. I benefici in termini sanitari, sociali ed economici sono talmente maggiori dei rischi, che è inutile anche discuterne. Solo chi ha pregiudizi, o manie di complottismo, può pensare il contrario. EMA e AIFA sono organi indipendenti che valutano benefici e rischi, per poi prendere decisioni consapevoli e basate su evidenze scientifiche.

Il modello Svezia ha ampiamente fallito (https://doi.org/10.1093/ectj/utaa025). La via per tornare alla normalità è il vaccino, l’abbiamo appena intrapresa, ci vorrà tempo, ma abbiamo la certezza che ne usciremo.




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